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27 agosto 2024

Case passive e case attive: similitudini e differenze

Negli ultimi decenni si è vista una sempre crescente attenzione nei confronti della sostenibilità ambientale, non solo per una consapevolezza personale, ma anche indirizzati da norme comunitarie, incentivi e obblighi promossi dall’Unione Europea.

Nella costruzione delle case nasce quindi l’esigenza di trovare nuove soluzioni che rispondano ai problemi legati allo sfruttamento delle risorse naturali, alle fonti di energia non rinnovabili e agli alti costi legati alla manutenzione. A questo proposito risulta importante un approfondimento per conoscere le tipologie di case passive e attive: soluzioni di bioedilizia molto simili tra loro, ma che presentano alcune differenze.

CASA PASSIVA

Il termine casa passiva nasce alla fine degli anni Ottanta, e indica una tipologia di edificio che non necessita di impianti di riscaldamento artificiali, grazie a soluzioni e processi individuati in ogni fase della realizzazione, a partire dalla progettazione, poi alla costruzione, gestione e manutenzione della struttura. La casa passiva diventa quasi un essere vivente in grado di accumulare o rilasciare calore e fresco a seconda delle necessità, e di ridurre notevolmente la dispersione del calore.

Perché un edificio sia pertanto passivo, è necessario che rispetti alcuni importanti principi:

  • Esposizione: esponendo la costruzione a sud si avrà maggiore luce diretta in inverno, e quindi di calore naturale, ma non in estate quando il Sole è più alto.
  • Gestione dello spazio: un’oculata gestione dello spazio può evitare la dispersione di calore. Infatti maggiore è il perimetro dell'edificio, maggiore sarà anche la dispersione.
  • Isolamento termico: mantenere condizioni interne stabili e prevenire la dispersione del calore è un punto cardine della bioedilizia.
  • Materiali: come in ogni ramo della bioedilizia, i materiali giocano un ruolo fondamentale. Devono essere rispettosi non solo dell’ambiente, ma anche dell’uomo, garantendo salubrità e sicurezza. Un’ulteriore importante caratteristica sta nella coerenza con l’ambiente geografico in cui ci si trova, sostenendo una filiera corta e controllata. Il legno rappresenta una soluzione ottimale per capacità di isolamento e traspirazione, ma con l’avanzare delle tecnologie si stanno facendo strada anche altri materiali, tra cui il cemento.

CASA ATTIVA

La casa attiva rappresenta la naturale evoluzione di quella passiva. Infatti, presenta tutte le caratteristiche di quella passiva, ma va oltre. Attraverso sistemi di ultima tecnologia, una casa da passiva diventa attiva quando è in grado di produrre in maniera autonoma più energia di quanta gliene occorra, che può essere reintrodotta nell’abitazione per scopi aggiuntivi.

Importanti punti da prendere in considerazione quando si parla di casa attiva sono:

  • Fonti rinnovabili: l’energia elettrica e il calore devono essere prodotti attraverso fonti rinnovabili, tra cui pannelli fotovoltaici e solari.
  • Tecnologia: importante è lo sfruttamento delle più avanzate tecnologie, tra cui l’utilizzo della domotica, per esempio, che permette migliore controllo e ottimizzazione dei consumi energetici; ma anche elettrodomestici ad altissimo risparmio energetico, e sistemi di ventilazione.

L'energia prodotta in surplus da una casa attiva può essere reintrodotta nell'abitazione con lo scopo di aumentare il comfort abitativo, oppure utilizzata per esigenze legate alla mobilità elettrica, attraverso colonnine di ricarica. Non ultima la possibilità di reintrodurla in rete, ottenendo un guadagno.

Le case attive, non solo sono sostenibili a livello energetico e ambientale, ma hanno cura della qualità e salubrità della vita di chi le abita

Sia per quanto rigarda la casa passiva che quella attiva, viene richiesto un investimento iniziale maggiore rispetto a quello necessario alla costruzione di una casa tradizionale; investimento che tuttavia viene assorbito nel medio-lungo periodo, grazie al considerevole risparmio energetico che esse garantiscono.

Pertanto, seppur siano molto simili ed entrambe siano rivolte a un'ottica sempre più incentrata all’attenzione per le risorse e la qualità, la principale differenza sta nel fatto che si passa da risparmio energetico a guadagno energetico.

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